domenica 13 maggio 2012

2x19 - Chronicle: avere superpoteri non significa essere supereroi

Vuoi per moda, vuoi per mancanza d'idee, sono sempre meno le storie originali che giungono nelle sale, e sempre di più sono remake e adattamenti di serie tv, libri, cartoni animati o fumetti a giungere nei cinema. In particolar modo i comic movie ormai sono diventati schematicamente un appuntamento fisso per i cinefili, ma c'è qualcuno che ha saputo prendere spunto dal trito e ritrito tema dei superpoteri per creare una storia inedita che si presenta come un documentario girato in found footage in grado di spaziare tra fantascienza, action e thriller; sono i ragazzi protagonisti di Chronicle.


Continuamente picchiato dal padre alcolizzato, Andrew decide di comprare una telecamera a basso costo per disincentivare le aggressioni del genitore. Nel giro di poco, quella telecamera lo accompagnerà dappertutto diventando una sorta di amica e confidente in un contesto in cui il ragazzo timido, impacciato e solitario fatica a ritagliarsi un posto nel mondo. Quando su consiglio del cugino Matt, decide di partecipare ad un rave clandestino, Andrew insieme a lui e ad un terzo ragazzo, l'aspirante attivista politico Steve, finiscono per scoprire in una cavità del terreno, un misterioso minerale luminoso che al contatto coi tre, dapprima cambia colore e successivamente fa perdere loro i sensi. La scena si sposta di qualche giorno, dove la telecamera di Andrew ci fa scoprire come i ragazzi abbiano acquisito dapprima dei poteri di telecinesi che permetterebbe loro di spostare le cose con la forza del pensiero, successivamente la superforza ed infine la capacità di volare: da qui in avanti è un escalation di scherzi, tentativi per guadagnarsi un posto nella società fino al delirio puro d'onnipotenza, che genera il caos più totale.


Sinceramente parlando, in quanti di voi, immaginando di possedere un superpotere, hanno pensato di utilizzarlo per aiutare qualcuno in difficoltà a dispetto di ricorrervi per fare scherzi, ottenere qualcosa che desidera o prendersi delle rivincite su terzi? Ecco, il cinedocumentario ha esattamente quest'intenzione: mostrare tre adolescenti completamente diversi quali un timido e problematico asociale, un ragazzo come tanti che non eccelle in particolar modo in nulla ed un atleta popolare in tutta la scuola, le cui personalità collimano a formare gruppo dopo l'acquisizione di poteri straordinari, e relazionarsici di conseguenza. E' in questo contesto che Steve li usa semplicemente per divertirsi, Matt li usa per sentirsi più confidente con sé stesso e porsi in modo differente con le ragazze, mentre Andrew sente finalmente di essere speciale per le sue abilità, divenendo presuntuosamente superiore agli altri e guadagnando poco a poco una sicurezza che si trasforma in delirio d'onnipotenza. Perché l'essere umano è fondamentalmente un essere egoista e perennemente insoddisfatto, e vivere in fruizione dell'aiuto del prossimo come spesso avviene nei film sul generis, risulta ipocrita e forzatamente buono... se c'è infatti una morale nel titolo è che avere superpoteri non significa necessariamente essere supereroi. La realizzazione tecnica è davvero pregevole: sfruttando l'ormai consona presa diretta, si passa da una camera all'altra, possano essere quelle di Andrew o Casey, la blogger che piace tanto a Matt, fino a quelle di sorveglianza degli edifici di Seattle, location in cui si svolge la storia, fino agli effetti speciali riguardanti le spettacolari esibizioni dei poteri dei tre protagonisti. Buona la recitazione che vede nel cast volti poco noti per fornire allo spettatore un maggior richiamo alla realtà e alla produzione dozzinale. Colonna sonora quasi assente, che non vi farà tuttavia sentire la mancanza di tracce musicali probabilmente inappropriate per la tipologia del prodotto.


Con la regia tipica che ha reso celebri titoli quali The Blair Witch Project e Cloverfield, e con tematiche che fanno un po' il verso a Sono il Numero Quattro, ci si trova di fronte ad un prodotto estremamente valido che nonostante il budget ridotto sorprende e incolla lo spettatore allo schermo, chiedendo cosa potrebbe mai succedere nella scena successiva. Mettendo insieme problematiche sociali, famigliari e adolescenziali, Chronicle risulta un film vincente e che si pone in modo realistico, mostrando che la potenza è nulla senza controllo. Per tutti gli appassionati di supereroi, questo film può risultare una piacevolissima disgressione che regalerà loro nuove prospettive sul tema.


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