domenica 6 maggio 2012

2x11 - Young Justice: non chiamateli aiutanti

Sono state diverse le trasposizioni animate dedicate ai supereroi della casa editrice DC Comics, prodotte dalla casa cinematografica e televisiva che ne detiene i diritti, Warner Bros. Eppure, dalla fine degli anni "90, al di là di film destinati esclusivamente al mercato home-video, nell'ambito del circuito televisivo, non è stato prodotto niente che possa definirsi all'altezza delle storiche serie Batman e Superman. Lo scorso anno le cose sono cambiate sensibilmente con l'avvento di una serie animata incentrata stavolta sulle sidekicks dei personaggi...


A differenza dei film sopra citati, Young Justice si colloca temporalmente in un punto x dell'universo DC, in cui alcuni fatti sono già accaduti e dati per scontati agli occhi dello spettatore ed altri vengono introdotti ed affrontati nella serie televisiva per la prima volta introducendo personaggi e cambiando la storia come i lettori degli albi a fumetti hanno avuto modo originariamente di conoscerla. Partendo da questo presupposto, la storia ha inizio con i supereroi della Justice League decidono di introdurre al mondo degli adulti i rispettivi aiutanti, Robin, Kid Flash, Aqualad e Speedy, accogliendoli nella loro sede. Tuttavia, sarà proprio la rabbia di quest'ultimo ha ridimensionare le aspettative delle giovane reclute: infatti, Speedy rivela di aver saputo da Freccia Verde che il vero quartier generale della lega ha sede in una torre satellitare di guardia nello spazio e non sulla Terra, mettendo così in risalto come il gruppo di adulti non li ritenga ancora in grado di operare attivamente in missione, facendo adirare il ragazzo e costringendolo a lasciare la sede. Quando il diverbio viene interrotto da un segnale d'emergenza, il trio rimasto deciso a guadagnarsi il rispetto dei propri mentori, parte alla volta di una missione che intende compiere.


In linea di massima questo è l'incipit di base, forse piuttosto banale della serie. Eppure il messaggio lanciato è di grande importanza: come riporta il titolo della serie, vengono trattate storie di adolescenti, e si sa, l'adolescenza, corrisponde a ribellione, problemi, incomprensione e sfide da affrontare con parenti, amici, insegnanti e partner. Scordatevi i Teen Titans; le storie trattate coinvolgono tutti i personaggi dell'universo DC, dando però un maggior peso e rilievo alle situazioni dei giovani aiutanti e protagonisti di Batman, Superman, Lanterna Verde e compagni, prediligendo il loro punto di vista a dispetto di quello degli adulti. A livello di struttura narrativa, sono molte le innovazioni introdotte nella serie: la trama episodica lascia spazio ad una continuity con un prosequio crescente e che se da una parte contribuisce a costruire un progetto più grande, dall'altra penalizza la comprensione del plot allo spettatore che comincia a seguire la serie in un secondo momento o visiona le puntate solo sporadicamente; il design strizza l'occhio alle produzioni nipponiche per quanto riguarda la dinamicità espressiva e delle scene d'azione, oltre che i combattimenti, fluidi e variegati sia nel corpo a corpo che nell'utilizzo di colpi energitici, oltre ad un approccio ai dialoghi e alle battute piuttosto maturo e talvolta non fruibile o di difficile comprensione ai più piccoli. Questi due primi episodi, hanno lasciato impressioni molto positive, e permettono a chiunque non sia un accanito lettore degli albi DC di comprendere storia e personaggi, appassionandosi ai vari misteri e i conflitti interpersonali ad oggi mostrati.


In America la serie ha riscosso un buon successo, al punto che solo la scorsa settimana è cominciata la seconda stagione dal titolo: Young Justice: Invasion; la prima recentemente giunta anche in Italia, è invece trasmessa da Cartoon Network.

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