martedì 1 maggio 2012

2x04 - DC Reboot: Aquaman non è un buco nell'acqua

RW Lion irrompe a pieno titolo nelle fumetterie portando sulle sue spalle una grande responsabilità: da una parte la ripresa delle testate DC abbandonate poc'anzi dopo la pessima condotta editoriale della defunta Planeta DeAgostini e dall'altra la consistente aspettativa creatasi nei fan all'annuncio del reboot totale delle serie e dei suoi protagonisti. Ed è proprio acquistando il primo volume di Flash, è possibile leggere oltre al reboot del supereroe più veloce del mondo, anche quello del più bistrattato, preso in giro e ridotto a macchietta comica di terz'ordine dalle masse, Aquaman.

Sapete chi è Aquaman? Per molti è lo zimbello per eccellenza, l'ultima ruota del carro, per pochi, è uno dei personaggi più importanti dell'universo DC nonché un membro attivo ed anziano della Justice League a pari di personaggi quali Superman e Batman. Molti di voi non sapranno nulla neanche riguardo il background del protagonista, quindi spalancate gli occhi e leggete quanto segue: Arthur Curry è figlio per metà di Tom, guardiano del faro ed Atlanna, Regina di Atlantide, questo lo porta a entrare in contatto con l'omonima città, le figure e gli avversari che lo popolano e a guadagnarsi nel tempo il titolo di Re di Atlantide. 

Eppure, i luoghi comuni e le debolezze del personaggio, lo portano a diventare l'eroe mancato per eccellenza, al punto che in questo nuovo inizio, Geoff Johnes vuole prendere spunto dalle varie prese in giro di cui il personaggio è vittima, per portarlo ad un'ascesa trionfale e inaspettata.


Aquaman decide di ripudiare Atlantide e la sua parte genetica atlantidea, abdicando al trono e rinunciando a tutto ciò che ne consegue, e lo fa principalmente per amore... ma non solo. Eppure, può Arthur trovare spazio come tutti gli altri eroi nel nostro mondo? Quando sventa una rapina umiliando i vani tentativi dei poliziotti che gli si parano contro nel centro di Boston, l'unico ringraziamento che riceve è mera satira, visto che consci del suo punto debole (ossia rischiare la vita se rimane più di un'ora senza contatti con l'acqua), tutto ciò che fanno è chiedergli se volesse un bicchiere della stessa; e ancora, quando va a mangiare in un ristorante di pesce in riva al mare, gli viene detto che non potrebbe mangiare qualcosa con cui è solito parlare. Ed è qui che incomincia la rivolta ai luoghi comuni, lo stesso Aquaman spiega che i pesci hanno un cervello troppo primitivo per poterci parlare e che comunica telepaticamente ad essi, spingendoli a seguire il suo volere; per poi trovarsi di fronte ad un fantomatico ed irrispettoso blogger che gli chiede testualmente:

"Come ci si sente a essere sai... Aquaman? Voglio dire, sono certo che hai sentito tutte le battutte e visto le parodie del Saturday Night Live su YouTube. Come ci si sente ad essere una macchietta? A essere lo zimbello di tutti? Come ci si sente a essere il supereroe preferito di nessuno?"

Parole che colpiscono a fondo il cuore dell'uomo, ferendolo e adirandolo. Al lettore spettano le immagini di uno sguardo malinconico e rivolto al mare, tipico dei marinai e dell'uomo solitario in generale, forse incompreso da tutti gli altri, disegnate da un Ivan Reis in stato di grazia, rendono l'idea. A molti avrebbe potuto divertire, a tanti altri, sicuramente toccare.

Eppure, Aquaman ha poteri spropositati che pochi altri personaggi possono ambire ad avere; basti pensare che se è vero da una parte che non può rimanere a lungo lontano dall'acqua, dall'altra può praticamente spadroneggiare nell'oltre il 70% del pianeta, che essendo ricoperta d'acqua glie ne conferisce completo controllo. Il nuovo ciclo di storie con protagonista Arthur, lo condurrà inevitabilmente ad una ribalta del personaggio nei confronti di critica e pubblico, per intanto questo primo volume è godibilissimo e getta basi per una saga ricca d'azione ed eventi al cardiopalma. Consigliato.

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