martedì 28 ottobre 2014

4x17 - Gotham è un Enygma

Finalmente Gotham sforna una puntata davvero bella. Il perché del titolo del post e dell'apparente incapacità grammaticale è spiegata qui di seguito, non preoccupatevi! Ma per spiegarvi perché questa volta elogio il serial di FOX, non ho potuto risparmiarvi piccoli spoiler sparsi qua e là, leggete a vostro discapito!

La struttura narrativa della serie cambia per l'ennesima volta. È la sesta volta consecutiva che Heller si diverte a destabilizzare lo spettatore, e questa cosa in tutta onestà non mi dispiace; in primo luogo lo spettatore non ha modo di costruirsi consapevolezze e secondo ma non meno importante, non scatta la noia. C'è ancora da chiedersi se il papà di The Mentalist cambi continuamente struttura narrativa volutamente per disorientare il pubblico o perché non ha ancora capito quale chiave di lettura dare allo show.


Due sono gli elementi principali introdotti in questo episodio ad essermi piaciuti particolarmente: i flashback e l'introspezione psicologica, emotiva e personale dei comprimari. Abbiamo avuto modo di saperne di più sul passato di Bullock, e scoprirlo nella sua inesperienza quanto di più simile a Gordon; di vedere un Edward Nygma goffo ed impacciato ma armato di buone intenzioni incapace di ritagliarsi un posto in una normalità che lo fa sentire ancora più disadattato e un Oswald coccolato, servito e riverito da una madre gelosa, protettiva e disperata. Sono sfumature differenti ma al contempo interessanti, che ci forniscono un quadro generale dei personaggi molto interessante. L'indagine di turno non brilla per l'ennesima volta di originalità ma si presenta meno lineare del solito. 

Per la prima volta c'è stato un risvolto narrativo che non avevo previsto che riguarda Gordon e che porta in gioco una posta più alta oltre che un cliffhanger interessante... che però avrebbe sortito un effetto maggiore se non l'avessero preso pari pari solo tre episodi fa. Non riesco a capire se il Pinguino sia solo un freddo calcolatore arrivista e spietato che usa tutto e tutti (ma in quel caso il suo percorso avrebbe dovuto sortire già effetti più duraturi molto tempo prima) o se diventerà tale dopo aver ricevuto delusioni da parte di Gordon, l'uomo verso cui nutra un minimo di gratitudine, stima e soprattutto fiducia. Non riesco a capire se Nygma provi veramente ad inserirsi nella società per amalgamarsi alla stessa o se finga reprimendo un'altra natura... potrei formulare delle congetture o seguire il mio istinto, ma Heller in tutta onestà mi ha depistato talmente tante volte dall'inizio che forse ora le interviste rilasciate mesi or sono sulle "effettive intenzioni dei personaggi mascherate da atteggiamenti equivoci" potrebbero trovare fondamenta.


I difetti rimangono: il flashback rivela che Bruce oggi ha 10 anni, ed un bambino di quest'età non può ragionare ed esprimersi come ha fatto nello scorso episodio. O ci rivelano che il giovane Batman ha un Q.I. sopra la media o la credibilità scende letteralmente sotto i piedi! E nonostante un'indagine più elaborata del solito, la semplicità delle parti crime rimane sempre al di sotto della media per il target di riferimento scelto, ma almeno abbiamo una Selina che inizia a trovare un senso in questa storia, una Barbara che torna ad uscire dall'appartamento a cui era rilegata perennemente svestita ed un approfondimento psicologico con spunti interessanti. Per un attimo ho sperato dopo l'approccio camp de Balloon Man, che Heller volesse introdurre anche il sovrannaturale ma così non è stato, poco male per l'esito finale dell'episodio.

Nonostante sfrutti i personaggi dal richiamo commerciale più noto a livello internazione, Gotham continua ad essere la serie più debole fra quellee DC Comics attualmente in onda, ma personalmente ho trovato quest'episodio il migliore dal lancio della serie per tematiche e contenuti. Speriamo in un costante miglioramento!

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