A Gotham ho imputato dei difetti sin dal primo episodio e parte di
essi li ho ritrovati anche in quest'ultimo, invero intendo strizzarvi un
occhio a favore perché la produzione ha avuto il coraggio di fare
qualcosa che non aveva ancora tentato
nelle prime due puntate: prendere posizione. Interviste e backstage mi
avevano fatto presumere che l'approccio della serie sarebbe stato più
incline a quello nolaniano visto che gli attori parlavano di diversi
livelli di scrittura, personalità complesse e quant'altro... cose che
siamo sinceri, ad oggi non si sono viste.
Invece in questo terzo
episodio, fra Balloon Man e la sua pittoresca tecnica d'assassinio, le
lezioni di scherma improvvisate nel salotto da Alfred al giovane
rampollo Wayne, la regia scelta per l'approccio alla raccolta di
informazioni di Bullock e una morte molto... particolare, i ricordi sono
volati ad un altro Batman, figlio di un altro contesto, il cui percorso
cinematografico iniziò nel 1989. Nell'episodio in questione questa componente narrativa e l'atmosfera
ricreata parevano molto marcate, e se la dimensione scelta dalla serie
dovesse essere questa per sfociare poi nel procedurale, mi ritroverei
costretto a rivedere in toto il prodotto avendolo completamente
frainteso e cambiando di conseguenza la chiave di lettura dell'opera.
Gotham potrebbe bilanciare infatti una forte componentistica noir che
prende man mano forma crescendo (finalmente) nell'orizzontalità della
storia ad una narrazione procedurale piuttosto classica per poi
infarcirvi un approccio fumettistico molto sporco e tipico degli anni
"80, cosa che dà al prodotto un gusto un po' retrò. Questo prodotto che
non brilla di originalità, potrebbe comunque rivelarsi vincente se
sfruttato con sapienza.
Non voglio dire che l'episodio è stato
tuttavia perfetto: le mie perplessità su Selina ad esempio sono
aumentate... la frase "riesco a vedere al buio" mi ha fatto storcere il
naso a più riprese; in un paio di scene si è sfociato il paradossale e
l'assurdo -ma tutto assume maggiore pertinenza se si rileggono le stesse
con la chiave di lettura suggerita-, e alcune cose continuano a
muoversi troppo forzatamente e smosse dalla mano del destino perdendo
credibilità. Non di meno, questo rappresenta complice anche un buon
colpo di scena conclusivo, il punto più alto raggiunto dal Bat-Universe
di Bruno Heller, e questa volta un po' di hype in vista del quarto
episodio ce l'ho eccome.
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