DOVETE guardarlo. Seriamente, prendetevi un paio d'ore e guardatelo. Fatelo con la
fidanzata, con il vostro miglior amico, con vostra sorella o coi vostri
genitori, ma diavolo, fatelo. So che ora vi starete chiedendo "vedere
che cosa?!" Ed io qui vi rispondo senza remore The Normal Heart, il nuovo tv movie di HBO, un piccolo gioiello che vi farà riflettere, arrabbiare e piangere.
Prodotto e diretto
da Ryan Murphy (già autore di Glee, American Horror Story e Nip/Tuck),
il film si basa sullo screenplay autobiografico di Larry Kramer, che
racconta della scoperta e della presa di consapevolezza dell'AIDS in
America nei primi anni "80, e di come gli attivisti gay si ergano
dall'emarginazione in cui lo stato li aveva rilegati per combattere le
discriminazioni e il silenzio politico che vigeva su quella che si è poi
rivelata la piaga virale dei tempi moderni. Ad interpretare questi guerrieri realmente esistiti e la loro crociata, sono stati chiamati in causa popolari nomi del cinema quali Mark Ruffalo, Julia Roberts ed Alfred Molina e del panorama televisivo quali Matt Bomer (White Collar, Chuck), Jim Parsons (The Big Bang Theory), Taylor Kitsch (Friday Night Lights)
e Corey Stoll (House of Cards, The Strain).
e Corey Stoll (House of Cards, The Strain).
L'80% del compenso degli attori è stato devoluto a strutture mediche,
istituti di ricerca, aiuto ai parenti delle vittime e campagne
attiviste. L'esperienza narrativa per la spettatore è potente, emozionante e dolorosa in quanto senza mezzi termini viene sballottato
da un contesto all'altro in cui si vede come la figura dell'omosessuale
venga rilegata a quella della persona malata psicologicamente e
fisicamente, in grado di infettare con la propria natura tutte le altre
apostrofate come i "normali". Avete presente il binomio esseri umani e
zombie? Murphy fa respirare qualcosa di molto simile in una realtà
stavolta tangibile, dove gli infetti sono i gay e non creature di
fantasia, e questo colpisce lo spettatore dritto al cuore. Infatti, non
empatizzare con i personaggi e le situazioni è davvero impossibile, le
prestazioni attoriali di Julia Roberts, Alfred Molina e Mark Ruffalo
sono incredibili sebbene i riflettori vadano puntati su Matt Bomer che
per offrire maggiore fedeltà ai fatti e credibilità al suo personaggio
ha subito una vera e propria trasformazione perdendo 18 kg e rischiando il collasso sul set.
Ryan Murphy racconta che scegliere
prevalentemente un cast omosessuale serviva a rendere più credibile il
tutto e a sensibilizzare l'opinione delle masse, perché se fa
rabbrividire il comportamento che lo stato e la società aveva solo una
trentina di anni fa, purtroppo ancora oggi esiste una grossa fetta di
idiozia ed omofobia che non riesce ad accettare che l'amore non conosce
sesso. Nel backstage viene rivelato che sul set non sono state usate
lacrime artificiali, gli attori hanno pianto sul serio per più di mezz'ora, terminando le riprese con un abbraccio corale insieme alla
crew.
The Normal Heart non è una pellicola leggera o
spensierata, ma ripaga lo spettatore con gli interessi.
Il livello del film è di caratura cinematografica, e l'approccio alle
vicende è vivido e viscerale, ma questa produzione vincitrice fra le altre cose di Emmy, ha già avuto modo di dimostrare quanto sia effettivo il suo valore rendendola l'opera prima di Ryan Murphy nonché una visione OBBLIGATA per chiunque abbia un briciolo di sensibilità o buon gusto per il cinema.
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