mercoledì 1 ottobre 2014

4x02 - Z-Nation: quando The Walking Dead è fatto dai Vanzina

Premessa. Se mi leggete da un po', saprete bene che uno dei miei più grandi hype tramutatosi nel tempo in uno dei più grandi fail, è la serie tv di The Walking Dead. Dopo aver letto il fumetto originale, la serie tv diventa di stagione in stagione quanto di più inguardabile, lento e discutibile ci sia in termini di sceneggiatura. Perché? Perché quando hai a disposizione registi di questo livello, un cast così e un makeup artist che fa il mazzo a tarallo a quello di tre quarti del cinema a tema, non ti resta altro che seguire una sceneggiatura vincente e godibile che qualcuno ha già scritto per te per garantire il successo annunciato... anziché cambiare tutto e rovinare quanto di bello era possibile fare come invece è successo.


Z-Nation poteva avere l'occasione di correggere il tiro della serie di AMC, e invece quello che mi sono trovato a vedere è stato una quarantina di minuti costernata di effetti speciali osceni, un cast di sconosciuti dove gli unici due volti noti ed importanti ai maniaci seriali, trovano rispettivamente la morte nell'episodio pilota e voce narrante lontana dall'azione; oltre che una sceneggiatura pessima ed un concentrato di action tamarro, splatter e surreale. Se c'è una cosa che fa davvero arrabbiare è l'assenza di reazioni umane plausibili da parte dei personaggi: in Z-Nation emergono un sacco di stereotipi, cliché e già visto nei numerosi film del genere da far sembrare The Walking Dead un capolavoro.

La trama è presto detta: un virus trasforma la gente in zombie, nel giro di tre anni governi ed eserciti sono caduti e l'unica speranza sembrerebbe essere un paziente x che porta nel suo sangue l'antidoto che impedisce il contagio. Una squadra improbabile si ritrova per una serie di eventi a doverlo trasportare sino in California dove sarà possibile elaborare un vaccino per fermare l'apocalisse in terra.


 La particolarità dello show e forse l'unico lato positivo del pilot, sta nella varietà degi zombie: alcuni sembrano correre, altri sembrano essere più forti di altri ed altri ancora invece organizzano vere e proprie imboscate ai danni dell'uomo; il perché vi sia questa differenza di classi nella specie tuttavia non viene spiegata allo spettatore e sembra una cosa perfettamente plausibile per i sopravvissuti al contagio; questo va a vanificare l'unica novità introdotta nel filone.


Il problema più grosso del pilot di Z-Nation è che non invoglia la prosecuzione della visione: i personaggi non hanno carisma, non creano empatia ed immedesimazione, la storia non sembra puntare su chissà quale risvolto narrativo e il tutto sembra confezionato per quella fetta di pubblico che non apprezza invece la cosa migliore di The Walking Dead: le situazioni dei personaggi, le relazioni, i sentimenti, le paure e la psicologia di sopravvissuti che si ritrovano a dover fare qualsiasi cosa combattendo con i propri limiti e le proprie paure in un mondo che non gli appartiene più e che probabilmente li porterà all'estinzione. Se vi annoiano le scene di introspezione e volete violenza ed azione nonsense, splatter e tamarrate a caso, allora sì: Z-Nation è una visione obbligata; viceversa Dio ve ne scampi.

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