The 100 ritorna con una premiere davvero buona. Ricordiamo da dove nasce questo progetto: quasi tre anni fa, TheCW ha capito con Arrow,
che è possibile produrre show di qualità riducendo all'osso il
fanservice e trattando con più rispetto l'intelligenza del target di
riferimento principale del network, gli adolescenti e i giovani adulti.
Con questa premessa, Warner ha stanziato un alto budget per realizzare
un prodotto che racchiudesse alcuni elementi chiave di brand di culto
quali The Hunger Games e LOST, adattandoli per logica all'età del proprio pubblico.
Nasce così The 100, che vede protagonisti 100 adolescenti spediti sulla
Terra da una stazione orbitante per saggiare se la superficie del
pianeta sia tornata abitabile in seguito ad una guerra nucleare che ha
devastato il globo e costretto quel che resta della razza umana ad un
esilio nel cosmo della durata di un secolo. Una volta giunti sulla Terra
però il gruppo ha fatto numerose scoperte: agguerrite tribù indigene,
mutanti, una nebbia assassina e numerosi pericoli, primo fra tutti
l'esuberanza e l'irriverenza tipica dell'adolescenza di alcuni bulli
all'interno nel gruppo.
Riusciranno i 100 a sopravvivere e a
contattare gli adulti nello spazio per convincerli a tornare o
soccomberanno alle nuove minacce della Terra?
Questo l'incipit narrativo della serie. The 100 è un ibrido, e come tale per il cane presenta numerosi spunti interessanti
ed innovativi, ma anche molti difetti. Le situazioni
sentimentali dei protagonisti talvolta sono state così marcate da
mettere in secondo piano eventi più importanti e vanificando così la
tensione e il phatos creatosi dagli episodi più validi, riprendendosi
tuttavia negli ultimi episodi e regalando un season finale molto
soddisfacente. Tuttavia ci si può passare sopra se pensiamo a quanta
azione, fantascienza, ed elementi horror e splatter sono stati
introdotti nella serie, osando inquadrature che non si erano viste
neanche nel prodotto di punta del canale, Supernatural.
L'approccio a questa seconda stagione pare il medesimo del finale di
stagione, offrendo una premiere accattivante e con molti spunti
narrativi interessanti: la mitologia di The 100 è davvero amplia e
finisce con l'arricchirsi sempre di più mostrando nuovi personaggi,
nuovi luoghi e tante, tantissime sottotrame da approfondire sulla Terra
come nello spazio, e dicendo al pubblico che c'è davvero molto di cui
parlare e da mostrare. Ennesimo punto a favore dello show, è un cambio
di registro nella scrittura: Clarke, la protagonista della serie a cui è
stato puntato il dito contro nel corso della prima stagione perché era
monoespressiva e assente di carisma e carattere, in questa premiere
mostra notevoli passi avanti approfondendo anche il suo background
emotivo e rendendola più simpatica allo spettatore.
So che i contro sono meno dei pro, e questa situazione per la tipologia
del prodotto potrebbe riservarmi amare sorprese per il futuro, ma
questa premiere mi ha sorpreso positivamente ed intrattenuto meglio di
quanto pensassi e non posso che mostrarmi speranzoso per il prosequio.
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