Faticavo ad inquadrare Gotham.
E avevo i miei motivi per farlo: per quanto la storia sia piuttosto chiara e i personaggi restino fedeli a loro stessi di episodio in episodio, c'era qualcosa che mi disorientava sin dalla prima puntata, e lo fa tutt'ora, la differenza è che ho capito cos'è quel qualcosa: lo stile.
E avevo i miei motivi per farlo: per quanto la storia sia piuttosto chiara e i personaggi restino fedeli a loro stessi di episodio in episodio, c'era qualcosa che mi disorientava sin dalla prima puntata, e lo fa tutt'ora, la differenza è che ho capito cos'è quel qualcosa: lo stile.
Gotham è alla ricerca di uno stile, o se ne ha uno è
volutamente confusionario volto a disorientare lo spettatore: il
registro procedurale adottato nel primo episodio
è simile a quello improntato nel secondo che però se ne discosta un
poco introducendo altre tematiche, mentre nel terzo si cambia
completamente sforando nel grottesco e nel surreale, per poi piombare
nel poliziesco action e cospiratorio nel quarto. Non so cosa aspettarci
precisamente nel quinto, però è chiaro che nel giro di una manciata di
episodi Heller ha trovato l'equilibrio migliore per la produzione: un
caso verticale in cui il cattivo della settimana è perfettamente
inserito all'interno della trama orizzontale e opera in fruizione della
stessa (cosa che ha già ripreso Arrow
in diversi episodi della sua seconda stagione). Così facendo la storia
viene affrontata su due fronti: l'indagine di Gordon e Bullock da una
parte e le storie di tutti gli altri personaggi che direttamente o
incosapevolmente si muovono nella stessa contribuendo in prima persona o
pagandone le conseguenze indirettamente, dall'altra. Questo schema narrativo funziona e inizia a mostrare i frutti del suo
lavoro, portando in scena personaggi accattivanti e giochi di potere che
chiamano in causa più pedine lasciando presupporre che qualcosa di
grosso, pericoloso e incontrovertibile si appresti ad accadere.
Leggendo qua e là mi è capitato di imbattermi in diverse opinioni con
cui mi trovo in disaccordo: da un lato c'è chi a Gotham imputa una
presunta verticalità che però ora è presente solo per agevolare la
narrazione palesemente orizzontale, dall'altro c'è chi l'osanna a
capolavoro quando il prodotto è visibilmente pieno di ingenuità e
talvolta forzature su cui verso qualsiasi altra produzione si sarebbe
puntato il dito, ma stavolta no, perché -ed Heller secondo me è
perfettamente conscio di questa cosa- è dell'universo di Batman che si
sta parlando, e allora per amore verso questa città e i pericolosi
personaggi che la popolano, ci si può tranquillamente passare sopra.
Non lurko questo blog per 2 settimane... e trovo 12 articoli. Welcome back!
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