martedì 31 luglio 2012

2x43 - Ted: quando Teddy Ruxpin è posseduto da Peter Griffin

In un panorama cinematografico spesso criticato in tempi recenti per mancanza di idee ed originalità, è diventata consuetudine attingere a storie appartenenti ad altri circuiti mediatici quali libri, fumetti e videogiochi per presentare produzioni convincenti; eppure c'è chi ha osato di più provando a prendere le menti geniali dietro la creazione di quei prodotti per provare a farli misurare sul grande schermo: è il caso di Seth MacFarlane, conosciuto in Italia per essere il creatore delle serie animate I Griffin, American Dad e The Cleveland Show, oltre che in patria per essere il doppiatore di alcuni dei suoi più celebri personaggi. La giovane, fortunata ed estrosa personalità di MacFarlane ha portato quindi le atmosfere dissacranti e politicamente scorrette dei suoi prodotti in un film live-action di prossimo arrivo nelle sale italiane, che avendo avuto la fortuna di visionarlo in anteprima, m'appresto a recensirvi l'ultima chicca targata Universal, Ted.


La storia di Ted, ha in incipit fiabesco: nel Natale del 1985, il piccolo John Bennet, schernito dai coetanei e condannato ad un'esistenza solitaria esprime in desiderio che l'orsacchiotto ricevuto in dono dai genitori si animi e diventi il suo miglior amico, rimanendo 'vittima' del consueto miracolo natalizio; l'indomani l'orso prende vita e inizia il suo rapporto d'amicizia con il bimbo rendendolo nel tempo una persona più sicura e confidente delle proprie capacità e in grado di costruirsi una vita sociale. Tuttavia da allora sono trascorsi molti anni, e nel 2012, Ted è cresciuto al fianco di John diventendo un concentrato di trasgressione, volgarità e cattive abitudini. Questo va in contrasto con la problematica accettazione dell'età adulta di John, trentacinquenne fidanzato da quattro anni con Lori che intenzionata a formare una famiglia con lui, lo mette di fronte ad un bivio: o lei, o Ted. 


Senza rivelarvi ulteriormente dettagli succosi della trama, è doveroso soffermarsi su come un plot abbastanza banale, trito e ritrito tipico dei film per i più piccini e famiglie, possa dar vita a innumerevoli situazioni esilaranti se trattato senza filtri: accantonate le atmosfere fiabesche alla Toy Story, ciò che fa impazzire di Ted sono quel concentrato di spudorata sincerità ed umanità che lo rendono protagonista di sconcerie e aneddoti farciti di cultura-pop (i più grandicelli adoreranno i riferimenti a Flash Gordon), il fatto che come avviene per Brian il cane dei Griffin, Ted nonostante la sua natura prettamente fantastica ed irreale, venga trattato da tutti come una sorta di ex-star consumata perfettamente integrata nella società umana; un qualcosa di cui non stupirsi più -segno di come l'essere umano tenda nel tempo ad abituarsi allo straordinario considerandolo ordinario in favore di nuove mode-. Proprio come nei prodotti tipici di MacFarlane le situazioni citate nel film subiscono l'instant flahback, stratagemma usato di recente anche in diversi prodotti mediatici come sitcom quali Scrubs ed How I Met Your Mother, oltre che gag che traggono la propria forza nel botta e risposta e raramente sfociano nel nonsense demenziale di cui è farcita la comicità facile tipica delle americanate. Per quanto la storia sappia ben distribuire comicità smisurata, azione, sentimento e persino atmosfere di suspance e dramma, ci sono tuttavia alcuni errori di gestione basilari che impediranno al film di essere considerato un capolavoro nel suo genere: in primis la sbagliata manovra mediatica che spinge il titolo ad essere una trasposizione con attori in carne ed ossa delle serie di MacFarlane, quando la formula di un episodio di poco più di venti minuti difficilmente riuscirà a mostrarsi azzeccata e vincente in quasi due ore di pellicola, in secondo luogo ma non meno importante, per apprezzare interamente tutte le chicche e i rimandi nel film, dovete tassativamente essere nerd o comunque aver una buona conoscenza del sistema televisivo americano e delle passate opere di MacFarlane (ad esempio, la lotta fra Ted e l'anatra James Franco è un chiaro richiamo alla sfida fra Peter e il Pollo Gigante), seppur non escluda che nel corso dell'adattamento italiano alcuni nomi possano subire variazioni come già successo in passato. In ultimo, è opportuno specificare che questo titolo è prettamente nello stile del cartoonist, e che se non avrete apprezzato le sue produzioni animate e il suo approccio a personaggi e storie, difficilmente vi farete rapire dalla pellicola.


Da un punto di vista artistico, c'è da rimanere soddisfatti: è divertente e quanto pià sfizioso vedere il serissimo actionman Mark Wahlberg (The Departed, Contraband) vestire i panni di un -concedetemelo -cazzone sulla trentina che non vuole saperne di crescere, una sensuale Mila Kunis (Max Payne, Amici di Letto) che sa prendersi in giro nelle situazioni più disparate, uno straordinariamente inquietante Giovanni Ribisi (Friends, My Name is Earl) nel ruolo del villain e lo stratosferisco Seth MacFarlane che oltre che scrivere la sceneggiatura darà la voce a Ted. Un ottimo lavoro la fa anche la CGI, pulita e senza sbavature nelle animazioni di Ted così come scarna e piuttosto grezza nel replicare alcuni flashback a tema, molto buone anche le tracce strumentali sempre appropriate ai toni.

 

Ted è stato esattamente cosa ci si aspettava: salvo qualche insicurezza alla regia e ingenuità nella sceneggiatura in un paio di scene, MacFarlane confeziona un film divertente, con diversi spunti di riflessione, momenti drammatici e una morale di fondo fiabesca, ostentando volgarità senza cadere nel grottesco. Un film riuscito, completo e ricco di colpi di scena dall'inizio alla fine che saprà intrattenervi fino all'ultimissima scena. Speriamo in un buon adattamento italiano.


1 commento:

  1. Io. Questo. Non. Me. Lo. Perdo.
    Ma proprio per nessuna ragione al mondo.

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